Il centro di Pavia

L’attività dei mediatori di DIKE a Pavia comincia nel 2003, con l’avvio di una collaborazione a titolo volontario con l’Ufficio dei Giudici di Pace, sulla base di quanto previsto nel d.lgs. 274/00 (sulle competenze penali del giudice di pace).
Soltanto nel 2005 il Comune di Pavia, assessorato alle Pari Opportunità decide di sostenere e avviare ufficialmente un progetto per l’apertura di un Centro per la mediazione penale e sociale per il territorio e i cittadini di Pavia.
Il progetto nasce anche in collaborazione con il Centro Interdipartimentale per la Risoluzione dei Conflitti dell’Università di Pavia (CIRC).
Il Centro per la  Mediazione dei Conflitti si occupa di mediazione penale (sui casi inviati dai Giudici di pace), e sociale (conflitti di vicinato e della famiglia soprattutto).
L’idea è quella di un luogo accessibile alle persone, in cui l’esperienza del conflitto possa trovare un ascolto competente e un supporto per possibili soluzioni, anche prima che degeneri in un fatto penalmente rilevante.
Il progetto riposa sull’idea che un approccio “consensuale” e “negoziato” per la regolazione delle dispute risulti particolarmente adatto ed efficace a gestire numerose tipologie di conflitti, soprattutto quelle che oppongono soggetti legati fra loro da relazioni stabili (a livello di vicinato, di quartiere, nei luoghi di lavoro, nella famiglia e nella scuola) e che spesso stentano a trovare una soluzione adeguata nelle sedi tradizionali di risoluzione delle dispute.
In effetti la mediazione rappresenta una modalità di gestione dei conflitti fondata sul dialogo, sul consenso e sul riconoscimento reciproco attraverso l’intervento di un soggetto “terzo” che favorisce accordi volontari fra le parti.

Durante la mediazione, le parti hanno la possibilità di risolvere le loro dispute, provando a raggiungere una reciproca comprensione, a modellare le loro relazioni future sulla base dell’esplicitazione dei rispettivi punti di vista.
La mediazione assume un ruolo particolarmente significativo quando è utilizzata per (ri)stabilire la comunicazione fra persone di diversa cultura e diversa origine etnica, intesa quale base per affermare il rispetto e la comprensione.

Numerosi indicatori hanno confermato l’opportunità di predisporre un servizio di mediazione sociale sul territorio di Pavia. Le cronache locali riferiscono pressoché quotidianamente dell’esistenza di tensioni fra persone e/o gruppi anche apparentemente banali, le quali spesso sfociano in un’accesa conflittualità e, nei casi più drammatici, in comportamenti violenti, anche di rilevanza penale.
Quest’ultimo aspetto è emerso con particolare evidenza anche a seguito del dialogo e della collaborazione intrapresa fra CIRC, DIKE, e Giudici di Pace in relazione a numerose situazioni di rilevanza penale, nate in principio come semplici difficoltà relazionali con un vicino di casa, un familiare, un collega di lavoro e degenerate in comportamenti gravi perché non preventivamente prese in carico.
Da qui la necessità di trovare un legame stabile con il territorio attraverso le istituzioni che lo rappresentano, al fine di promuovere la mediazione e la cultura della gestione pacifica dei conflitti nella società.

Le risposte offerte

L’attività di mediazione per i cittadini di Pavia può offrire una risposta:

  • - “preventiva”: nel senso di intervenire per evitare la degenerazione dei conflitti, offrendo un aiuto alle parti interessate nella ricostruzione dei loro rapporti;
  • - “complementare”: rispetto agli interventi svolti da altre istituzioni presenti sul territorio (le forze dell’ordine, i servizi sociali, i tribunali o i giudici di pace), i quali per lo più producono risposte efficaci quando i conflitti oltrepassano una certa soglia;
  • - di “promozione di forme di cittadinanza attiva”: in quanto il processo di mediazione promuove una significativa partecipazione delle persone, le quali sono chiamate ad assumersi una responsabilità diretta rispetto al futuro: tale reciproco coinvolgimento può costituire la premessa per la costruzione di accordi e di una maggiore stabilità relazionale. La partecipazione attiva delle parti favorisce inoltre la (ri)costruzione di luoghi di socializzazione, soprattutto all’interno di aree urbane, potenzia e salvaguarda i legami sociali.

Il progetto è rivolto in primo luogo ai cittadini del territorio di Pavia, non è destinato a operare in particolari settori della società, o a intervenire solo all’interno di specifiche aree di disagio sociale o in relazione a soggetti portatori di specifiche problematicità, ma si rivolge a tutti coloro che si trovano a vivere un’esperienza di conflitto.

Il Centro offre:
  • - informazione e accoglienza: ai cittadini viene offerta ogni informazione sul servizio, chiarendo la specificità metodologica dell’intervento di mediazione;
  • - attività di colloqui preliminari e incontri di mediazione;
  • - documentazione ed archivio.

Al centro di mediazione Si può accedere:

  • direttamente : tutti i residenti, cittadini italiani e non, possono rivolgersi direttamente ai mediatori portando un conflitto;
  • attraverso una segnalazione delle cooperative sociali, delle cooperative di solidarietà sociale, delle associazioni di volontariato sociale, delle associazioni sportive e culturali, delle parrocchie;
  • attraverso una segnalazione dei servizi socio-educativi, dei servizi area minori, dei servizi sociali, delle ASL, dei consultori pubblici e privati, delle scuole, delle  forze di polizia;
  • attraverso l’invio del caso dal Tribunale Ordinario e dai Giudici di pace.

Oltre all’attività di mediazione è stata svolta un’attività di sensibilizzazione con i Giudici di Pace, con il Servizio Sociale, con il Centro per i Servizi del Volontariato, con i Presidenti di Quartiere, con il Servizio di Mediazione culturale e interpretariato Babele